Palazzo della Civiltà Italiana
Colosseo quadrato
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Quadrato della Concordia, 3 - 00144 RomaCome arrivareScopri il percorso migliore
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EUR Fermi (998 m)
metropolitana B1BEur Magliana (340 m)
metropolitana Roma - LidoB1BEUR Palasport (742 m)
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Il palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come palazzo della Civiltà del Lavoro, è un edificio monumentale che si trova a Roma nel moderno quartiere dell’EUR. Concepito fin dal 1936 e progettato nel 1937, la sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato, benché incompleto, nel 1940; i lavori si interruppero nel 1943 per poi essere ultimati nel dopoguerra.
L’edificio è a pianta quadrata e si presenta come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e copertura interamente in travertino; presenta 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna) e in ragione di ciò ricevette il soprannome di Colosseo quadrato.
È dichiarato dal MIBAC edificio di interesse culturale ex d.lgs. 42/2004, ed è quindi vincolato a usi espositivi e museali; da luglio 2013 e fino a tutto il 2028 è concesso in affitto al gruppo di alta moda Fendi.
STORIA
La storia del Palazzo è legata strettamente a quella dell’EUR. Infatti, dopo l’assegnazione a Roma (da poco capitale di un impero) dell’Esposizione universale del 1942, il governo italiano intese cogliere l’occasione per celebrare in tale data il ventennale del regime fascista e per sviluppare, contemporaneamente, l’urbanizzazione della città lungo l’asse viario che portava al mare.
Del dicembre 1936 è la legge che istituì l’Esposizione Universale di Roma, e del gennaio 1937 sono i primi inviti e bandi di concorso per l’ideazione degli edifici dell’istituendo quartiere della mostra, che prese il nome di «EUR 42» dall’acronimo dell’Esposizione e dall’anno di istituzione.
La commissione esaminatrice — presieduta da Marcello Piacentini — promosse il progetto di Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula e Mario Romano, ideatori di un palazzo di forma sostanzialmente cubica che presentava quattro facciate caratterizzate dalla presenza di archi, in ragione di 77 per facciata (11 in lunghezza e 7 in altezza); nella successiva realizzazione pratica del progetto gli archi furono diminuiti a 54 (9 in lunghezza e 6 in altezza). Il palazzo, i cui lavori iniziarono a luglio 1938, assunse la forma di un parallelepipedo a base quadrata che sulle quattro testate riporta, scolpita sul travertino che lo ricopre, la dicitura su tre righe in caratteri capitali monumentali romani «un popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori», citazione da un discorso che Mussolini tenne il 2 ottobre 1935 in segno di sfida contro le sanzioni ventilate dalla Società delle Nazioni all’Italia a seguito della guerra d'Etiopia. Alto 60 metri, con una base di 53 metri, esso poggia su un basamento a gradini la cui altezza massima, sul fronte che guarda la ferrovia Roma — Ostia, è di 18 metri, mentre invece dal lato di viale della Civiltà del Lavoro l’ingresso è praticamente a livello della strada.
Negli archi del piano terreno si trovano 28 statue (6 per le facciate verso viale della Civiltà del Lavoro e la scalinata, e 8 nelle altre due facciate), ciascuna di esse allegorica delle virtù del popolo italiano: in senso orario a partire dalla prima a sinistra del fronte su viale della Civiltà del Lavoro figurano le allegorie dell’eroismo, della musica, l’artigianato, il genio politico, l’ordine sociale, il lavoro, l’agricoltura, la filosofia, il commercio, l’industria, l’archeologia, l’astronomia, la storia, il genio inventivo, l’architettura, il diritto, il primato della navigazione, la scultura, la matematica, il genio del teatro, la chimica, la stampa, la medicina, la geografia, la fisica, il genio della poesia, la pittura e il genio militare.
Ai quattro angoli del basamento si trovano altrettanti monumenti equestri raffiguranti i Dioscuri, opera di Publio Morbiducci e Alberto Felci; la coppia di monumenti sul lato sudorientale guarda verso viale della Civiltà del Lavoro, quella sul lato nordoccidentale spazia verso la città dal lato aperto della collina su cui sorge l’edificio. Tutto il complesso si trova, dal punto di vista toponomastico, in un’area chiamata Quadrato della Concordia.
Realizzato a partire dal 1938, fu inaugurato, ancora incompleto, nel 1940. La struttura (non visibile) è di cemento armato, indispensabile per realizzare grossi volumi; gli archi delle facciate sono a tutto sesto e la struttura esterna è ricoperta interamente in travertino, secondo una scelta non casuale che, in effetti, intendeva richiamare i valori di romanità a cui il regime si ispirava.
Il 18 luglio 2013 un accordo tra l’EUR e il gruppo Fendi concesse a quest’ultimo il Palazzo in affitto per 15 anni fino a tutto il 2028; nel rispetto del vincolo a destinazione museale, stante la sua natura di edificio di interesse culturale, il gruppo annunciò la realizzazione al piano terreno di un’area destinata a esposizione aperta al pubblico per «celebrare la creatività e l’artigianalità del genio italiano».
COME ARRIVARE
Metro B: fermata EUR Magliana
Roma-Lido: fermata EUR Magliana
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