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Arco di Giano

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Arco di Giano


Situato al crocevia tra i Fori Imperiali e il Foro Boario, il monumento sorge in una zona che fu per secoli cuore di commerci in arrivo da tutto il Mediterraneo e dove sono presenti testimonianze di tutte le età di Roma antica, dall’età del ferro al XII secolo. Detto di Giano, risale al IV secolo è da identificarsi probabilmente con l’Arcus Costantini menzionato nelle fonti antiche. 

Nella vicina chiesa di San Giorgio al Velabro si conservano alcuni frammenti di un’iscrizione monumentale, che sembra alludere a un tiranno sconfitto da un imperatore: potrebbe quindi riferirsi a Costanzo II e alla sua vittoria su Magnenzio, o allo stesso Costantino. Recenti restauri dell’arco hanno reso nuovamente visibile un’iscrizione di cui rimangono le prime tre lettere: COS. 

Splendida testimonianza del gusto del IV secolo per i prospetti d’ingresso ornati di nicchie tra colonne pensili, l’arco è quadrifronte, quindi con quattro passaggi. Al centro delle arcate esterne sono raffigurate Minerva e Cerere in piedi, e Roma e Giunone sedute, i soli resti conservati della decorazione originaria.

Nel Medioevo l’arco fece da base a una torre dei Frangipane che chiusero i fornici e lo utilizzarono come una vera e propria fortezza. La torre fu demolita nel 1827 assieme ai resti, allora non riconosciuti, dell’attico originario che era in mattoni rivestiti di marmo. 

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