Pozzo etrusco
Pozzo Sorbello
- Indirizzo
Piazza Ignazio Danti, 18 - 06123 Perugia - Telefono
075 573 3669 - E-mail
pozzoetrusco@fondazioneranieri.org - Vai al sito web
Il Pozzo etrusco, noto anche come "Pozzo Sorbello" dal nome della famiglia tuttora proprietaria del palazzo che ingloba la struttura, si trova a Perugia, nel centro storico della città. L'accesso all'ambiente ipogeo, attualmente aperto al pubblico come museo, è dato, al civico 18 di piazza Danti, da un passaggio coperto che conduce agli ambienti sotterranei di Palazzo Sorbello.
STORIA
Il pozzo etrusco è ubicato nelle immediate vicinanze del "colle del Sole" a 477 m s.l.m., il punto più elevato della città di Perugia, in corrispondenza dell'antica acropoli della città etrusca.
Si suppone che la sua costruzione, databile alla seconda metà del III secolo a. C., si rese necessaria per far fronte al fabbisogno idrico della popolazione. La struttura fu oggetto di vari rifacimenti nel corso dei secoli, i primi databili al XV secolo: questo fatto ha suggerito un ininterrotto utilizzo della riserva idrica da parte della comunità locale. Questa continuità sarebbe effettivamente confermata dalla realizzazione della vera, ubicata al centro nell'attuale Piazza Piccinino (già piazza dei Gigli), che indica il monumento a livello stradale.
La vera del pozzo, originariamente utilizzata dalla popolazione per estrarre acqua dalla cisterna sotterranea (probabile costruzione XIV-XV sec.) aperta tra l'ingresso di Palazzo Sorbello e la Chiesa della Compagnia della Morte, subì nel tempo ripetuti danneggiamenti, occorsi fino a tempi recenti. Fu più volte restaurata dal Comune, ma, in seguito ad un più grave danneggiamento che fece precipitare nel fondo del Pozzo parte del parapetto, recuperato nella metà degli anni ’60, si provvide ad una sua migliore collocazione nel prato antistante il Tempio di Sant’Angelo, dove rimase fino al 1973, anno della sua ricollocazione.
DESCRIZIONE
Il pozzo è costituito da una struttura a canna cilindrica, profonda circa 37 m e scavata in un terreno composto prevalentemente da argilla e ciottoli arrotondati (detto "tassello mandorlato"). I primi 4 m al di sotto del livello stradale sono occupati da un ambiente quadrangolare che va poi ad ampliarsi fino alla profondità di 16 m, costituire un grande ambiente a cisterna avente un diametro di 5,60 m ca. La parte superiore di questa struttura è caratterizzata da un rivestimento in grandi blocchi di travertino, alla cui sommità si innesta una doppia serie di travature in pietra, posizionate ad incastro senza l’uso di malta o di calce, le quali formano due “capriate”, ciascuna del peso di 80 quintali ca., a sorreggere la copertura sovrastante, anch'essa in lastroni di travertino.
A partire dai 16 metri sotto il livello stradale, la struttura a canna del pozzo va restringendosi fino ad avere un diametro di 3 m.
In un primo periodo, per la raccolta dell’acqua si dovette utilizzare il sistema dei secchi legati ad una fune, fatto evidenziato dalla presenza di evidenti scanalature visibili sulla superficie dei blocchi di travertino della copertura. Un sistema a carrucola centrale fu adottato solo in seguito, venendo messa a chiusura dell’imboccatura della vera una graticciata di ferro, sulla quale fu incisa la data del 1768 e vi vennero apposti due stemmi gentilizi, anch'essi in ferro, l’uno dei marchesi Bourbon di Sorbello, l’altro della precedente famiglia proprietaria, i Conti Eugeni.
Dal luglio 2016 la Fondazione Ranieri di Sorbello, ente culturale avente sede presso Palazzo Sorbello ed erede del patrimonio della famiglia dei marchesi Ranieri Bourbon di Sorbello, dopo aver provveduto ad un restauro e ad una nuova disposizione delle sale d’accesso, gestisce il sito archeologico con finalità museale.
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