Museo archeologico regionale Antonino Salinas
- Indirizzo
Piazza Olivella, 24 - 90133 Palermo - Telefono
0916116805 - E-mail
poloarcheologico.pa@regione.sicilia.it - Vai al sito web
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Piazza Olivella, 24 - 90133 PalermoCome arrivareScopri il percorso migliore
Il Museo archeologico regionale "Antonino Salinas" è un museo che ha sede a Palermo. Possiede una delle più ricche collezioni archeologiche d'Italia e testimonianze della storia siciliana in tutte le sue fasi, che vanno dalla preistoria al medioevo. Al suo interno sono conservati i reperti e manufatti dei popoli che hanno determinato la storia dell'isola: fenici, punici, greci, romani e bizantini, ma anche manufatti di altri popoli come gli egizi e gli etruschi. Vi è conservata la Pietra di Palermo, un'importante testimonianza della storia dell'Antico Regno egiziano.
Nato nel 1814, è stato museo nazionale fino al 1977, ed è dedicato ad Antonino Salinas, celebre archeologo e numismatico palermitano, che lo diresse.
Il museo offre una sezione è dedicata ai reperti rinvenuti durante gli scavi subacquei: materiali che facevano parte del carico delle navi, ancore di pietra, ceppi di piombo, lucerne, anfore ed iscrizioni che vanno dalla cultura dei Punici a quella dei Romani.
Alla sezione fenicio-punica appartengono due grandi sarcofagi antropomorfi del V secolo a.C., provenienti dalla necropoli di Pizzo Cannita (Misilmeri); vi sono anche sculture di divinità fenicie e stele votive da Mozia e da Lilibeo, insieme a vasellame vitreo proveniente dall'insediamento di Monte Porcara e ad una splendida serie di edicole dipinte recanti il segno di Tanit e il caduceo. Nella sezione archeologica di Selinunte, situata nella parte orientale dell'edificio, sono dedicate alcune sale ai templi e alle loro numerose metope con rilievi mitologici (Templi C, Y, E ed F), sculture d'età arcaica e classica, la Tavola Selinuntina che celebra la ricchezza della città, le stele gemine del santuario di Zeus Meilichios.
Nell'agorà con copertura a vetro sono custodite le 12 gronde leonine del lato settentrionale e le 5 del lato meridionale del tempio di Himera, risalente al 480 a.C. costruito per festeggiare la vittoria dei greci contro i cartaginesi. Una delle gronde conserva ancora tracce di colore della pittura originaria. Lo spazio ospita inoltre la ricomposizione, ricavata dai disegni del 1926 dell'archeologo Ettore Gabrici, del frontone con Gorgone del tempio C di Selinunte (il più grande gorgonèion dell'architettura greca esistente).
Altre sale raccolgono oggetti e sculture provenienti da Solunto, Megara Hyblaea, Tindari, Camarina ed Agrigento. Tra le opere di maggior rilievo artistico segnaliamo il grande Ariete di bronzo del III secolo a.C. proveniente da Siracusa, l'Eracle che abbatte la cerva, copia romana da un originale di Lisippo, ed infine una copia romana in marmo del Satiro versante di Prassitele. L'epoca romana è, invece, documentata da una collezione di sculture e da mosaici staccati dalle ville di Piazza Vittoria a Palermo, nei cui pressi era certamente collocato il foro della città romana.
I reperti delle culture preistoriche presenti soprattutto nelle grotte del territorio palermitano e, in parte di quello trapanese (Levanzo), hanno avuto spazio al secondo piano del museo, e recentemente sono state ri-sistemate, grazie all'opera e al contributo del Prof. Sebastiano Tusa.
Frammento del fregio del Partenone
Nel museo è stato conservato un frammento scultoreo proveniente dal Partenone, pertinente al fregio di Fidia, in particolare ad una parte del fregio raffigurante il piede di Artemide. La campagna messa in atto dalla Grecia per il ritorno dei marmi di Elgin e delle altre sculture provenienti dal Partenone e disperse in vari musei del mondo ha avuto accoglienza in Italia, anche per quanto riguarda il frammento scultoreo conservato in questo museo, denominato dalla stampa "frammento di Palermo". Nei primi giorni del 2022 il frammento è stato riconsegnato alla Grecia dal governo regionale siciliano, a seguito di un accordo che, per volontà dell'assessore regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana Alberto Samonà, è stato sottoscritto tra il Salinas e il museo dell'Acropoli della capitale greca. La cerimonia di consegna è avvenuta il 10 gennaio ad Atene alla presenza del premier greco Mitsotakis. In cambio, a seguito dell'accordo, dalla Grecia è arrivata al Museo Salinas una statua acefala della dea Atena. Prima di questa data, in passato vi erano stati altri tentativi di consegna alla Grecia ma dopo qualche tempo il reperto era tornato a Palermo. Il 24 settembre 2008, il presidente italiano Giorgio Napolitano aveva riconsegnato il frammento ad Atene per un prestito temporaneo, al termine del quale, nel 2010, il frammento era tornato a Palermo. L'evento va inserito nelle azioni che la Grecia e l'Italia stanno mettendo in atto a favore del ritorno nel luoghi di origine di reperti archeologici espatriati illegalmente o a seguito di saccheggi. Naturalmente, ciò vale anche per reperti provenienti dall'Italia ed ora in musei esteri.
ORARI DI INGRESSO
Dal martedì al sabato ore 9.00-18.00 - ultimo ingresso ore 17.30;
Domenica e festivi ore 9.00-13.30 - ulrimo ingresso ore 13.00.
Lunedì riposo settimanale.
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