Parco dell'Etna
- Indirizzo
Via del Convento, 45 - 95030 Nicolosi - Telefono
095821111 - E-mail
enteparco@parcoetna.it - Vai al sito web
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Via del Convento, 45 - 95030 NicolosiCome arrivareScopri il percorso migliore
Il parco dell'Etna è un'area naturale protetta della Regione Siciliana istituita nel 1987.
FLORA
Nella zona sommitale del vulcano non vi è alcun tipo di vegetazione in quanto sulla lava recente nessun seme può germogliare. Scendendo intorno ai 2500 metri si incontrano la saponaria (Saponaria sicula), l'astragalo siciliano (Astracantha sicula), il tanaceto (Tanacetum siculum), il cerastio (Cerastium tomentosum), il senecio (Senecio squalidus), la camomilla dell'Etna (Anthemis aetnensis), il caglio dell'Etna (Galium aetnicum), la romice (Rumex scutatus) e qualche muschio e lichene.
Già intorno ai 2000 metri si possono incontrare, su alcuni versanti, il pino loricato, la betulla dell’Etna e il faggio ed ancora più in basso anche castagno e ulivo. Assieme a questa vegetazione convive la ginestra dell'Etna che con i suoi fiori gialli crea, nel periodo della fioritura, un bel cromatismo con il nero della lava vulcanica.
Nella zona collinare delle falde si incontrano i vigneti di Nerello, dai quali si produce l'Etna vino DOC della zona pedemontana. Nel versante ovest del vulcano, dai 600 agli 850 metri di altitudine, prosperano i pistacchi (Bronte e Adrano) e le fragole (Maletto) unici per il loro sapore e colore dovuti alla tipicità del territorio e del microclima. Altra notevole produzione è quella delle mele "cola" e "gelata" e delle pere di vario tipo e delle pesche, tra cui la "tabacchiera dell'Etna".
La notevole ricchezza dei suoli ha permesso lo sviluppo di una ricchissima varietà agricola, soprattutto nella zona nord-orientale del vulcano rispetto agli altri territori, grazie al particolare microclima dovuto alla vicinanza con la costa ionica e numerose specialità arboree, tra le quali la ciliegia rossa dell'Etna (Comuni di Milo, Sant'Alfio, Mascali e Giarre) e le noci e nocciole di più alta quota (Comuni di Sant'Alfio, Milo, Piedimonte Etneo).
FAUNA
Le descrizioni più antiche della fauna dell'Etna raccontano della presenza di animali ormai scomparsi e rimasti solo nell'immaginario popolare: lupi, cinghiali, daini e caprioli. La progressiva urbanizzazione, con apertura di nuove strade, il disboscamento e l'esercizio incontrollato della caccia portarono all'estinzione di questi grandi mammiferi e minacciano ancora la vita delle altre specie.
Sul vulcano vivono tra l'altro l'istrice, la volpe, il gatto selvatico, la martora, il coniglio selvatico, la lepre oltre a specie più piccole tra cui la donnola, il riccio, il ghiro, il quercino e varie specie di topo, pipistrello e serpente. Diffusi su tutte le aree del vulcano gli uccelli e le varietà di rapaci, diurni, quali il falco pellegrino, lo sparviero, la poiana, il gheppio e l'aquila reale, e notturni quali barbagianni, allocco e gufo.
GEOLOGIA
Il territorio del parco comprende oltre 200 grotte di scorrimento lavico conosciute in buona parte sin dai tempi più remoti e utilizzate in vario modo dall'uomo a scopo cultuale e di sepoltura. Un uso accertato quello dell'accumulo di neve invernale per l'uso in estate. Le grotte più note sono:
• la grotta dei Lamponi,
• la grotta del Gelo, una grotta di scorrimento lavico con la presenza di ghiaccio perenne al suo interno, e una temperatura che persino nei mesi estivi non va sopra i -6 °C,
• la grotta dei tre livelli: allo stato delle conoscenze attuali la più lunga grotta di scorrimento sull'Etna e tra le più estese al mondo.
• la grotta delle Palombe
I dicchi della Valle del Bove che costituiscono quanto resta del vulcano primordiale Trifoglietto.
IL VULCANO
L'Etna ha una struttura piuttosto complessa a causa della formazione, nel tempo, di numerosi edifici vulcanici che tuttavia in molti casi sono in seguito collassati e sono stati sostituiti, affiancati o coperti interamente da nuovi centri eruttivi. Sono riconoscibili nella "fase moderna" del vulcano almeno 300 tra coni e fratture eruttive. La zona risulta anche a moderato rischio sismico per effetto anche del tremore del vulcano.
L'Etna è un vulcano attivo. A differenza dello Stromboli, che è in perenne attività, e del Vesuvio, che alterna periodi di quiescenza a periodi di attività parossistica, esso appare sempre sovrastato da un pennacchio di fumo. A periodi abbastanza ravvicinati entra in eruzione incominciando in genere con un periodo di degassamento ed emissione di sabbia vulcanica a cui fa seguito un'emissione di lava abbastanza fluida all'origine. Talvolta vi sono dei periodi di attività stromboliana che attirano visitatori d'ogni parte del mondo per via della loro spettacolarità. Negli ultimi anni l'area sommitale dell'Etna è cambiata, si trasforma continuamente.
L'Etna è meta ininterrotta delle visite di turisti interessati al vulcano e alle sue manifestazioni in quanto si tratta di uno dei pochi vulcani attivi al mondo a essere facilmente accessibile. Sono presenti infatti anche guide specializzate e mezzi fuoristrada che in sicurezza portano i visitatori fino ai crateri sommitali.
Sull'Etna è presente l'Osservatorio astronomico di Serra la Nave nel territorio di Ragalna, una struttura dedicata all'osservazione del cielo sul visibile.
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