Basilica di Santa Maria dei Servi
Cîṡa di Sêruv
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Strada Maggiore, 43 - 40125 BolognaCome arrivareScopri il percorso migliore
La basilica di Santa Maria dei Servi (cîṡa di Sêruv in bolognese) è una chiesa di Bologna, situata in Strada Maggiore 43.
STORIA
La prima struttura fu fondata nel 1346 come chiesa dell'ordine dei Servi di Maria, grazie ad un'ingente donazione da parte del ricco banchiere e di fatto signore di Bologna Taddeo Pepoli. La chiesa originaria, probabilmente progettata dall'architetto bolognese Antonio di Vincenzo, fu terminata nel 1383, ma già a partire dal 1386 si avviarono lavori di ampliamento ed abbellimento, su disegno di padre Andrea Manfredi da Faenza, generale dell'ordine.
Nei secoli successivi la chiesa viene più volte modificata e ridecorata, grazie a continui lasciti da parte di ricchi benefattori. Nel Seicento viene ricavata una sagrestia da una delle cappelle laterali, dedicata a San Giovanni Evangelista. Il campanile fu eretto nel 1453.
Nel 1797, a seguito dell'arrivo delle truppe napoleoniche a Bologna, la chiesa e il monastero furono adibiti a caserma. Nel 1802 la chiesa dei Servi divenne parrocchia e a seguito della Restaurazione, nel 1815 i Servi di Maria poterono rientrarne in possesso.
Dalla fine della seconda guerra mondiale i locali più antichi del monastero annesso alla basilica ospitano una caserma dei Carabinieri.
Nel marzo del 1954 venne elevata alla dignità di basilica minore da Papa Pio XII.
Il portico
Nel 1392 il Comune di Bologna autorizzò Andrea Manfredi a costruire la porzione del portico che fiancheggia sul lato sinistro la chiesa prospettando strada Maggiore. Altre arcate vennero progressivamente aggiunte, a più riprese, nel 1492, nel 1515-1521, nel XVII secolo, fino a raggiungere l'aspetto attuale forma a quadriportico solo nel 1864, su progetto di Giuseppe Modonesi, che per lo scopo fece demolire la chiesa di S. Tommaso.
Il portico, ovvero il muro esterno della chiesa, fu decorato nel Quattrocento da parte di artisti emiliani con affreschi, successivamente coperti nel Seicento da una nuova decorazione, effettuata a seguito di un restauro dell'intero portico avvenuto nel 1628.
Il convento
Fin dalla fondazione, la chiesa ha avuto un convento ad essa annesso, volto ad ospitare i frati serviti. Una prima struttura, composta da un chiostro, l'aula capitolare, il refettorio e un dormitorio, era già attestata negli anni 70 del XIV secolo. Essa venne poi ampliata su iniziativa del priore Andrea da Faenza, fino a raggiungere tre chiostri.
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